ESSERE
CIVILISTA
Scegliere
di intraprendere l'esperienza di servizio civile non è sicuramente
una scelta facile e da prendere con leggerezza. Credo che per prima
cosa in ogni civilista debba esserci un grande senso di umanità,
tolleranza e generosità nel volersi prendere cura e dare aiuto
all'altro. Altro è inteso come persona che per svariate circostanze
ha bisogno di un sostegno per potersi realizzare al pieno della vita
di persona. Un altra caratterista importante che dovrebbe avere ogni
civilista, soprattutto chi sceglie di andare all'estero, è l'umiltà
di inserirsi in un contesto con culture diverse, in cui esiste già
un equilibrio, e che non necessita di essere rotto o stravolto.
Il punto
non fare la civilista, ma essere civilista, condividere i valori e lo
spirito di queste iniziative.
Per quanto
mi riguarda la scelta di intraprendere un percorso di vita volto ad
un senso di umanità e solidarietà di chi si trova in condizioni di
svantaggio, non l'ho fatta qualche mese fa quando ho inviato la mia
candidatura per il servizio civile; ma 8 anni fa quando ho scelto il
mio percorso di studi universitari in Scienze Pedagogiche e
dell'Educazione.
Da
adolescente ho frequentato il liceo artistico e avevo tanti sogni
infiocchettati di poter diventare una stilista o una scenografa
teatrale; mestieri che avrebbero sicuramente stimolato la mia
creatività ma non la mia umanità. Una volta preso il diploma mi
sono fermata un anno a riflettere su cosa sarei volula diventare
davvero. In quell'anno ho scelto di intraprendere un esperienza di
volontariato con adolescenti disabili...e sono cambiata. Ho visto
quanto mi desse gioia vedere questi ragazzi sorridere per il solo
piacere della mia compagnia, ho visto quanto mi facesse sentire
appagata, e quanto potessi inserire anche in questi contesti l'arte
come strumento di recupero, scoperta, e stimolo per la creatività.
Ho scelto così di diventare educatrice, poter fare un lavoro che mi
appagasse, che nel mio piccolo rendesse felice altre persone, che mi
desse la curiosità di scoprire l'altro, la sua storia, il suo mondo
interiore, e che non mi desse il vincolo di accantonare la passione
per l'arte e la creatività. La mie esperienze lavorative personali
si sono poi concentrate soprattutto sulla prima infanzia, disabilità,
tutela ed educazione di minori senza famiglia.
Mandare la
candidatura per il servizio civile all'estero credo sia nata da un
forte senso di curiosità. La voglia di scoprire un altra cultura e
realtà a rischio, e come essere utile e di supporto per migliorarle
nel mio piccolo. Curiosità nei confronti di me stessa, capire i miei
limiti, le mie paure, le mie qualità. Mettersi in discussione,
sempre, credo sia una costante importante che non dovrebbe mai
abbandonare il percorso di vita di ognuno. Come anche essere curiosi
ed avere un pensiero critico rispetto a ciò che ci circonda,
soprattutto da ciò che è tanto lontano dalla nostra quotidianità
e dalla nostra zona di confort. E' una messa alla prova molto
profonda.
Tra i tanti
bandi e progetti a disposizione ho scelto la Bolivia, ho scelto
Cochabamba, ho scelto la Ciudad de los ninos e ho scelto la Celim di
Bergamo, così, per istinto. Perchè più
affine alle mie competenze ed esperienze. Perchè mi è sembrato un
progetto fatto con amore e dedizione. Perchè la Bolivia, più di
altri paesi nel mondo, mi ha da sempre affascinata per la sua natura
e cultura incontaminata.
Il
Celim Bergamo è un’Organizzazione Non Governativa di ispirazione
cristiana che opera nel campo della cooperazione internazionale nei
paesi del Sud del mondo grazie al contributo di giovani volontari
competenti, accomunati dall’ impegno per un mondo più giusto e
solidale.
L'istituzione
della Ciudad de los ninos nasce nel 1971
per iniziativa di P.Antonio Berta e dei suoi collaboratori, sotto la
Personalità Giuridica della Congregazione Religiosa del Patronato
San Vincenzo di Bergamo – Italia, senza fine di lucro e con la
finalità di occuparsi di ragazzi di strada. Ospita bambini e ragazzi
che provengono, per la maggior parte, da situazioni di abbandono da
parte dei genitori naturali, oppure sono orfani di uno o entrambi i
genitori. La Città dei Bambini si impegna ad offrire uno spazio di
vita accogliente per i minori, strutturato secondo un modello
familiare, in grado di assicurare loro un sostegno affettivo
indispensabile per crescere e riprendere in mano la propria storia.
Si costituisce quindi in case-famiglia che accolgono bambini di
diversa età, fornendo ai ragazzi accolti una educazione formale,
informale, e recentemente fornisce assistenza per un eventuale
reinserimento nelle famiglie d'origine.
Come volontaria mi occuperò di attività educative,ludiche e di supporto agli educatori locali.
Come volontaria mi occuperò di attività educative,ludiche e di supporto agli educatori locali.
Il mio
istinto mi ha guidata in un paese bellissimo, gestito da persone
stupende, a partire da chi fa parte della ONG italiana fino a chi fa
parte della OLP ospitante. Persone di buon cuore e disponibili che
fanno parte di questo progetto per nessun tornaconto, ma solo per
passione. Devo dire di sentirmi fortunata, felice, e curiosa per
questo anno che mi aspetta.
15/03/2019
MARILA
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